Aprì la porta del Bar ed entrò dentro claudicante, fuori nevicava e il calore del locale gli procurò non poco piacere.
Dentro
c'erano poche persone, d'altronde non sono molti quelli che
passano la notte del 24 dicembre in un bar, solo gente senza nessuno
con cui festeggiare: gente come lui.
Si avvicinò a due avventori
che giocavano a biliardo e disse: "porca troia, ragazzi! Fuori c'è
parcheggiata una slitta con delle renne!"
"Porca miseria" - rispose uno di loro - "manco sei entrato e già sei ubriaco!"
"Sì"
- continuò l'altro - "vedi di farti curare! Secondo me hai problemi con
l'alcol!" E diceva questo mentre sorseggiava la sua quarta birra.
Al Bancone noto subito un nuovo avventore, un uomo sovrappeso con i capelli
bianchi, un maglione rosso e un paio di jeans. Era appoggiato lì, con
davanti un bicchiere per l'acqua ripieno di Whisky.
Si avvicinò a lui e si sedette allo sgabello accanto. "Dammi un cicchetto!" - disse al barista.
"Non ti dò niente! Sono un anno che non paghi e non ti darò più un bicchiere finché non avrai saldato il conto arretrato!"
"Ma porca miseria! E' la vigilia di Natale! Vuoi farmi rimanere sobrio proprio alla vigilia?"
"Dagli quello che vuole, pago io" - disse l'uomo sovrappeso al barista e nel mentre mise 50 euro sul bancone.
Appena vide quelle 50 euro, i suoi occhi si illuminarono: "ce le beviamo tutte?"
"Ovvio." rispose l'omone.
"Io sono Tony", disse lui.
"Io sono Claus", rispose l'altro.
"Mi pare di averti già visto altrove."
"Lavoro in giro", rispose Claus, poi alzò i bicchieri e disse: "Al Natale"
"Al Natale!"
E i due brindarono e buttarono giù il contenuto dei bicchieri in un solo sorso.
"Allora? Cosa ci fai in questo postaccio?" - domandò Tony.
"Ho perso il lavoro."
"Alla vigilia di Natale?"
"Sì. E fai conto che il grosso del lavoro lo si fa in queste ore."
"Capitalisti bastardi!"
"Dopo
tanti anni, mi hanno sostituito con una cooperativa e
hanno deciso di decentrare il lavoro, sfruttando la manodopera a basso
costo."
"Che schifo!"
"Non è tanto per me, io sono vecchio, ma i
miei collaboratori non sanno dove andare, anche perché oltre al lavoro
davano anche la casa."
"Ci stanno gettando merda addosso, caro mio, e noi non ci scansiamo"
Claus chiamò ancora il barista, "Un altro giro!"
Il
barista si avvicinò con la bottiglia e riempì i due bicchieri e, mentre
si stava girando per rimetterla al posto, Tony lo fermò, "lasciala
qui, che io e il signore abbiamo da parlare", il barista vide negli
occhi Claus, che fece un cenno di assenso.
"Al lavoro!" - disse Tony alzando il bicchiere.
"Al lavoro!"
E brindarono un'altra volta.
Dietro
di loro la porta del bar si aprì ed entrò una persona con un cappello
in testa e una cartelletta tra le mani. Si diresse verso i due al
bancone e disse: "Cerco il signor Santa."
Claus si girò e disse: "Sono io."
"Sono della Gesù Bambino S.p.a., sono venuto a riprendere la slitta e le renne parcheggiate fuori. Mi fa una firmetta qui?"
Claus firmò e il tipo se ne andò frettolosamente per poter finire la sua giornata di lavoro e tornare dalla famiglia.
Tony riempì ancora i bicchieri: "Alla Gesù Bambino S.p.a.!"
"Alla Gesù Bambino S.p.a."
E per la terza volta buttarono giù il whisky.
"E tu?" - disse Claus - "quali sono le tue sventure?"
"Che
ti devo dire, due anni fa ci fu un incidente sul lavoro. Morì un
ragazzo di 20 anni che lavorava da poche settimane con noi. Io ero il
responsabile, mi diedero la colpa e mi licenziarono. Da allora ho
cominciato a bere per dimenticare il dispiacere di quella morte assurda."
"Dopodiché mia moglie si è stufata di me e
se n'è andata con i bambini. Sto in causa con l'azienda, ma non ho un lavoro e non ho soldi per poter pagare un
avvocato con i controcazzi."
"Brutta storia. Comunque si vede che non c'entri niente e che sei buono."
"Ma cosa cazzo dici?"
"Lascia fare a me che io me ne intendo di queste cose."
"Alla Bontà?" disse Tony riempiendo nuovamente i bicchieri.
"Alla Bontà!" rispose Claus alzando il bicchiere pieno.
Nuovo brindisi e nuovo bicchiere svuotato.
"Senti
Claus, conosco un paio di ragazze che con 100 euro
stanno con noi tutta la notte. Lasciamo questa bettole e godiamoci il
Natale!"
"Non so se reggo una notte di sesso alla vigilia di Natale, poi con tutto quello che ho bevuto."
"Sì,
meglio così tanto anche a me, con quello che ho bevuto, non mi tira."
rispose Tony, poi riempì nuovamente i bicchieri e disse: "Alle
puttane!"
"Alle puttane!", rispose Claus, svuotando il suo bicchiere.
A
quel punto i due rimasero in silenzio per alcuni minuti. Sembrava che ognuno contemplanse la proprio vita e cercasse di capire cosa ci facesse in quel locale alla vigilia di natale. Il silenzio fu
rotto da Claus: "E' la vigilia, cosa vuoi da Babbo Natale?"
Tony si voltò verso quello strano personaggio e cominciò a ridere: "che cazzo dici? non esiste Babbo Natale!"
"Dai dimmi cosa vuoi che ti porti", insistette Claus.
Tony diventò serio e disse: "cosa posso desiderare da Babbo
Natale? Riavere il mio lavoro, riabbracciare mia moglie e i bambini e
ogni volta che penso a quel ragazzo, non vorrei sentirmi in colpa."
"Chissà, speriamo che quest'anno Babbo Natale ti porti quello che desideri. Poi, secondo me, sei stato buono."
Tony, riempi ancora i bicchieri, alzò di nuovo il suo e disse: "A Babbo Natale!"
"A Babbo Natale!"
Ennesimo e ultimo brindisi, almeno per quanto riguarda quella bottiglia.
La
porta del bar si aprì di colpo ed entrarono due uomini molto piccoli,
vestiti in giacca e cravatta. Si guardarono intorno e, una volta
riconosciuto Claus, lo indicarono e dissero: "Eccolo! E' lui!"
Appena
avvicinati al bancone, Claus si accorse di loro: "Oh! Benvenuti miei
cari! Vi presento il mio amico Tony. Unitevi al nostro giro di
brindisi."
"No, Claus! Devi venire con noi!"
"Fuori fa freddo e non posso lasciare solo il mio amico proprio la notte di Natale!"
"Claus,
devi venire con noi" - ribatterono gli omini - "stiamo tornando dal
Sindacato. Ci hanno detto che c'è un cavillo, una possibilità per
riavere i nostri posti di lavoro!"
Claus a quel punto balzò dallo sgabello e disse: "Veramente!?!?"
"Sì, ma dobbiamo muoverci. Tra qualche ora arriverà la mezzanotte!"
Claus
si alzò di scatto e si avviò verso l'uscita. Tony, nonostante il
freddo, volle accompagnarlo fin fuori e una volta usciti gli augurò buona
fortuna.
I tre entrarono in una 126, che sgommò e
a gran velocità e che scomparì nel buio della città, mentre in lontananza si
sentiva echeggiare un Oh oh oh.
Rientrò nel bar, si appoggiò nuovamente al bancone e ordinò un altro whisky.
"Allora non ci siamo capiti?" - disse il barista - "Ho detto che non ti faccio credito!"
"Dai fai un sacrificio, che ho l'impressione che da domani le cose si metteranno al meglio!"
"Va bene tieni, questo te lo offre la casa". Gli riempì il bicchiere e gli augurò un buon natale.
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